venerdì 12 febbraio 2010

Rifiuti: iniziamo a smaltire i “tavoli” e le chiacchiere!

Rifiuti: iniziamo a smaltire i “tavoli” e le chiacchiere!
Nosi: “L’assessore Arrighini si affida alla moda dei ‘tavoli’, ‘tavolini’ e ‘tavoletti’. Nel frattempo, si continua a puntare sull’incenerimento, e i problemi non si risolvono!” “Su Case Passerini e Calice, il centrodestra pratese si esercita nel suo solito cerchiobottismo!”

Prato, 12/02/10

“Iniziamo a smaltire chiacchiere e tavoli, e cerchiamo di fare qualcosa di concreto! Siamo nel 2010, e siamo di fronte, sostanzialmente, alle stesse dichiarazioni degli ultimi tre/quattro anni!” Commenta così Lanfranco Nosi gli articoli di stampa sul convegno “Riciclio e Green Economy in Toscana”, tenutosi giovedì a Prato.
“Si lamenta ovviamente la mancanza di impianti ‘di smaltimento’, che vuol dire giustificare la politica inceneritorista, così come quella di una filiera completa del riciclo. Eppure, poco o niente è stato fatto!” continua Nosi. “Il caso pratese è forse sintomatico, da questo punto di vista! L’assessore Arrighini- che ricordiamo è ormai alla sua seconda legislatura – si affida alla moda dei ‘tavoli’, ‘tavolini’ e ‘tavoletti’, che normalmente poco producono, mentre ASM, anche nella prospettiva del nuovo gestore unico del ciclo di smaltimento a livello d ATO, continua a puntare sulla chiusura del ciclo attraverso l’incenerimento. Intanto, il silenzio più totale è sceso sul caso Recoplast, per il quale avevamo già chiesto lumi agli inizi di gennaio.”
“Nello stesso momento, l’assessore Borchi ci rende più ‘chiara’ la strategia della nuova amministrazione comunale, e rimanendo assolutamente in linea con la precedente fornisce l’ennesima prova di cerchiobottismo di questa amministrazione: no all’impianto del Calice, perché intanto a livello di area vasta basta quello di Case Passerini. Come se la salute degli altri abitanti della Piana contasse meno di quella dei pratesi!”
“In questo contesto” – conclude Nosi – “riproponiamo quanto già sostenuto in passato: è fondamentale che Comune e Provincia di Prato chiedano di ridiscutere la strategia di ATO, anche a costo di ‘strappi’, per eliminare qualsiasi prospettiva di costruzione dell’inceneritore di Case Passerini. Nel frattempo, destinare le risorse che dovrebbero essere investite in questa tipologia di impianti nella creazione o sostegno di quelle strutture in grado di chiudere la filiera del riciclo e del recupero. Ovviamente, è anche necessario ribadire la richiesta di immediata chiusura dell’impianto montalese, anche solo per motivi precauzionali!”



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