venerdì 1 maggio 2009

Intervento di Renzo Bellandi a "La Fabbrica del Futuro"

Trascrizione integrale dell'intervento di Renzo Bellandi, candidato a sindaco per la Sinistra RossoVerde, durante l'iniziativa "La Fabbrica del futuro. un incontro con i candidati a sindaco per confrontarsi sui progetti per il futuro di Prato e avviare un percorso di partecipazione dal basso al governo della citta", organizzato dall'associazione Venti di Terra, del 22 aprile scorso.

Vi faccio partecipare subito perché ho da chiedervi una cosa: posso rimanere a sedere? Mi tremano un po’ le gambe, è la prima uscita pubblica che faccio; sono abituato solo a parlare in uno spogliatoio con dodici persone perché faccio l’allenatore. Trovarmi davanti tante persone a questa maniera, sinceramente mi fa tremare un po’ le gambe, sono un essere umano insomma.
La prima cosa che volevo dire .. naturalmente tante liste si stanno presentando, di molte si capisce il senso, di altre un po’ meno. Probabilmente voi vi chiederete perché si presenta questa nuova formazione “SINISTRA ROSSO VERDE”. Bene, innanzi tutto in due parole tento di spiegarlo.

C’è il rosso della sinistra perché è ovvio che sia così, però c’è anche il verde perché in una visione di sinistra crediamo che sia importante e di prospettiva futura il discorso dell’ecologia, non solo visto come inceneritore sì/inceneritore no (anche se è una questione importante), ma soprattutto come un nuovo modo di pensare, un nuovo modo di fare nella vita di tutti i giorni: come prendere un cellulare o non prenderlo, come si può costruire una casa in un modo rispetto ad un altro .. Questo è fondamentalmente il terreno su cui noi vogliamo confrontarci; anche la partecipazione è uno dei terreni principali su cui vogliamo confrontarci. E’ uno dei punti fondamentali del nostro programma.
Crediamo innanzi tutto che la partecipazione debba avere dei principi fondamentali; sono stati detti qui però per semplificare: la trasparenza, l’informazione, il confronto.
Crediamo che la partecipazione sia fondamentale per battere uno dei cancri che si sta annidando, anzi si è già annidato in Italia: il berlusconismo! il berlusconismo visto come personalizzazione della politica: faccio tutto io! ..io sono quasi un dio e tutto il resto è cosa di poco conto. Crediamo invece che i cittadini debbano contare, credo che siamo nella città giusta.
Noi crediamo che Prato possa essere un laboratorio per tutta Italia proprio per la struttura, per la storia che ha avuto questa città; la città multiculturale e multietnica io la vedo come una risorsa non come un problema. Da questo punto di vista si possono sperimentare tante forme di aggregazione, di lavoro, di ecologia, che possono essere prese a esempio in tutta Italia.
Un esempio ci viene dal passato, per quanto riguarda la partecipazione. Nel 1200 Prato oltre ad avere i canonici istituti di giustizia (consiglio degli otto ..) aveva anche i consigli costituiti da cento membri; considerate una città di 10,000 abitanti, come era Prato allora, fate la proporzione .. poi questi 100 membri, che dovevano deliberare, a rotazione venivano cambiati. Quindi Prato è sempre stata particolare fin dalla sua nascita: le altre città erano divise in quartieri, sestieri, Prato era l’unica città d’Italia divisa in ottieri. Quindi abbiamo la possibilità di essere una città che può dare un esempio dal punto di vista partecipativo, perché la storia di Prato dice questo.
Io credo, e non ho una ricetta, che tutti i luoghi siano buoni per fare partecipazione; non ho una ricetta precisa; Da una parte direi che sarebbe giusto istituire un assessorato, dall’altra penso che sarebbe una cosa troppo parziale e forzata. L’unica cosa, però, di cui sono convinto è che ci debba essere una caratterizzazione forte, un ufficio .. bisogna dare ai cittadini una opportunità .. di decidere ..
Mi collego a quello che ha detto prima Carlesi quando faceva le tre fasi dell’ascolto, della valutazione, della decisione. Io come prima fase ne aggiungo una che è quella della proposta, perché senza proposta non ci può essere partecipazione in nessun senso .. Quindi vedo bene .. un ufficio (super partes) .. che valuti le proposte … La cosa che mi ha indignato del TOWN MEETING è stato vedere un tecnico dell’ufficio comunale che fa politica, che prende le difese di un progetto piuttosto che di un altro; questa è la cosa che bisogna combattere veramente .. Riallacciandomi a quello che dicevo prima, .. è necessario .. un comitato di tecnici super partes che possa indicare ai cittadini perché questa cosa si fa, perché questa cosa non si può fare. Secondo me è fondamentale!
Questo è uno dei noccioli della questione: come arrivare a questo io spero di poterlo discutere con tutti voi …. in una città dove ci sono tantissime associazioni, dove il volontariato è presente in maniera forte, dove ci sono 44 comitati (e se ci sono 44 comitati qualche problemino c’è! il fallimento della attuale amministrazione comunale è qui, nel non averli ascoltati!).
C’è chi vede i comitati come elemento distruttivo che tende sempre a dire NO; signori. i comitati, qui a Prato, hanno fatto una cosa egregia che si chiama PATTO PER PRATO. Se si vuole non considerare la propositività di queste persone allora siamo solo miopi. Io credo invece che questi comitati siano una risorsa importante e la denuncia che ha fatto Sanesi, che è del coordinamentro dei comitati, è una denuncia grave, di una città e di una parte politica che è sorda, che è stata sorda fino a questo momento alle esigenze che tanti cittadini proponevano.
L’altra parte politica credo che proprio non ne voglia sentir parlare di partecipazione, perché è nel DNA di queste persone il fatto di dire: io, ci penso io! risolverò tutto io!
Io, se diventerò sindaco, sicuramente non dirò: penso a tutto io. Avrò grosso bisogno di tutta la città, perché comunque stare sul territorio, dappertutto, è impossibile, non posso avere il dono dell’ubiquità. Il parere dei cittadini è una delle priorità che un sindaco dovrebbe avere: in che modo? Costruiamolo insieme!
Questa credo sia una partenza di partecipazione, che non ha mai un arrivo, tra l’altro; per quanto riguarda il percorso dico: decidiamolo insieme!

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